SEMPLIFICAZIONI CERCASI DISPERATAMENTE

Da un articolo del Sole24ore alle proteste dei Commercialisti; “le semplificazioni non esistono, e chi ne parla è in malafede”; mi unisco al coro – senz’altro inutile – ma almeno ci proviamo a far sentire la nostra voce. Ecco l’articolo pubblicato oggi, mercoledi 25 gennaio.

«Quando parlano di semplificazione mi vengono i brividi». A far tremare i commercialisti che affidano al web il loro malessere sono i «troppi adempimenti formali», le sanzioni «eccessive» e i margini di guadagno che si assottigliano sempre di più.
L’ultima stangata è arrivata con le nuove semplificazioni, appunto, introdotte dal tandem decreto fiscale-legge di bilancio: che in realtà, accusano i professionisti, hanno scaricato nuovo lavoro (perlopiù non retribuito) sugli studi.
Ad agitare di più gli animi sono lo spesometro, che da quest’anno deve essere inviato ogni tre mesi, e le comunicazioni delle liquidazioni Iva. Nuovi strumenti per la lotta all’evasione, secondo il Governo, ma che si traducono in un aggravio di lavoro sul fronte amministrativo per i commercialisti; tanto più pesante nei piccoli studi, dove le mansioni di questo tipo sono svolte da una sola persona. E che difficilmente si riuscirà a far pagare ai clienti, dato che lo spesometro – seppur annuale – già esisteva.
I professionisti hanno accolto con sollievo la riduzione delle sanzioni decisa durante l’esame parlamentare della misura. Ma il peso dei nuovi adempimenti resta «insostenibile», scrivono: anche perché ora le fatture vanno comunicate in modo analitico, con i dati e la tipologia di ogni operazione. Né è piaciuta ai commercialisti la mossa fatta per rendere meno gravoso il nuovo adempimento al suo debutto: per i primi sei mesi di quest’anno lo spesometro va inviato entro il 25 luglio, «a neanche un mese dalla fine del semestre», accusano i professionisti, e «in piena campagna dichiarativa».
Non convince neanche il passaggio alla determinazione del reddito per cassa per le imprese in contabilità semplificata. I commercialisti riconoscono i vantaggi per le piccole aziende, che potranno pagare le imposte su redditi “reali”; ma il nuovo regime porta con sé molto lavoro in più, affermano i professionisti, soprattutto quando si ha a che fare con clienti che emettono centinaia di fatture, come i commercianti.
Ma le difficoltà dei commercialisti non discendono tutte dalle ultime manovre. Nel mirino c’è anche l’obbligo di profilare i clienti e fare le segnalazioni previste dalle norme antiriciclaggio, che «mettono sullo stesso piano noi e le banche» e che puniscono le violazioni con sanzioni «insostenibili».
In questi giorni di emergenza, poi, dalle zone colpite da terremoto e neve arriva anche l’allarme adempimenti: senza elettricità – scrivono i professionisti del centro Italia – non è possibile fare gli invii; ma di proroghe, per il momento, non si parla.