Nel 2017 mille appuntamenti con il Fisco

TONINO MORINA dalle pagine del Sole24ore commenta la fitta agenda del 2017, sottolineando il proliferare di scadenze fiscali che, in barba alla semplificazioni, si sovrappongono e aggiungono anno dopo anno. Siamo a MILLE…  Di seguito l’intero articolo.

L’agenda fiscale del 2017 si presenta ricca di novità, moltiplica gli adempimenti, sposta qualche data e cancella il modello Unico.


Le dichiarazioni relative all’anno 2016 si chiameranno semplicemente “Redditi”, con l’aggiunta delle varie sigle, quali PF per le «persone fisiche», SP per le «società di persone» e SC per le «società di capitali». Restano confermate le altre denominazioni per le dichiarazioni annuali, modello 730, Iva, Irap e modello 770, ordinario o semplificato. Tra spostamenti di date, nuovi adempimenti, di cui qualcuno solo temporaneo, come la rottamazione delle cartelle, qualche adempimento cancellato, il 2017 presenta, come gli scorsi anni, circa mille scadenze, in media 80 al mese. Solo a gennaio se ne contano 102, anche per effetto delle scadenze di fine anno slittate al 2 gennaio.
In tema di adempimenti, sono soppressi la comunicazione all’anagrafe tributaria dei dati relativi ai contratti stipulati dalle società di leasing e la comunicazione delle operazioni con operatori economici situati in Paesi cosiddetti black list.
Il Fisco negli ultimi 20 anni è passato dal 740 lunare del 1993 alla dichiarazione precompilata, modello 730, con dati indicati dall’Agenzia, da inviare con un click.
Nonostante i tanti annunci di continue semplificazioni l’evasione resta un problema, mentre molte semplificazioni spesso si sono rivelate un ulteriore aggravio di adempimenti. Non fa eccezione il 2017, dove le “semplificazioni”, alla prova dei fatti, si sono tradotte in ulteriori complicazioni, a partire dal nuovo regime di contabilità semplificata, con il criterio misto, di cassa e competenza. Con l’aggravante che, se il legislatore non si ravvede, consentendo il riporto delle perdite che al momento non è previsto, il nuovo regime farà fallire molte imprese con rimanenze di merci di importo rilevante.
Da quest’anno, poi, lo annuale è stato sostituito dalla comunicazione trimestrale dei dati delle fatture emesse e ricevute, alla quale si aggiunge la comunicazione trimestrale dei dati delle liquidazioni periodiche Iva. Le doppie comunicazioni non incidono sui termini di versamento dell’Iva dovuta in base alle liquidazioni. Restano cioè fermi i termini per il pagamento dell’Iva mensile entro il 16 del mese successivo a quello di riferimento e dell’Iva trimestrale, entro il 16 del secondo mese successivo a ciascuno dei primi tre trimestri.
La comunicazione delle fatture e la comunicazione delle liquidazioni riguardano i contribuenti obbligati a presentare la dichiarazione annuale Iva o a fare le liquidazioni periodiche, a prescindere che siano mensili o trimestrali. Per ogni trimestre, l’invio dovrà essere fatto entro l’ultimo giorno del secondo mese successivo al trimestre. Dal 2017 scomparirà il vecchio annuale, che per l’anno 2016 dovrà però essere presentato nei termini previsti, cioè entro il 10 aprile 2017 dai contribuenti mensili ed entro il 20 aprile 2017 dai contribuenti trimestrali. Limitatamente alla comunicazione delle fatture, è stabilito che per il primo anno di applicazione, cioè per il solo 2017, quella la comunicazione relativa al primo semestre 2017 dovrà essere inviata entro il 25 luglio 2017.
I versamenti a saldo delle imposte sui redditi e dell’Irap per il 2016, nonché a titolo di prima rata di acconto per il 2017, sono stati “spostati” dal 16 al 30 giugno. I versamenti possono anche essere fatti entro il trentesimo giorno successivo, cioè entro il 30 luglio, maggiorando le somme dovute dello 0,40 per cento. Possono beneficiare dello spostamento al 30 giugno anche i contribuenti Iva che intendono versare il saldo Iva annuale, in scadenza il 16 marzo, entro il termine previsto per i versamenti a saldo delle imposte sui redditi.

Salvina Morina
Tonino Morina